Quando si parla dello spazio, l’interesse è sempre molto. Il fatto di conoscere solo da lontano ciò che ci circonda rende quel luogo mistico un qualcosa di davvero sensazionale. E pensare che ciò che possiamo osservare dalla nostra Terra è solo una minuscola porzione di quello che è in realtà l’universo.
L’uomo, dal momento in cui le tecnologie l’hanno reso possibile, ha studiato da vicino la gran parte dei pianeti che compongono il Sistema Solare. Le distanze sono siderali, e per un progetto che arrivi anche solo nelle vicinanze di un altro corpo celeste occorrono anni di studi e preparazioni.
Nel ventesimo secolo la corsa allo spazio è stato una delle colonne portanti della Guerra Fredda. I sovietici riuscirono a mandare il primo essere umano in orbita, mentre gli Stati Uniti furono protagonisti del primo “allunaggio“, che vide protagonista il comandante dell’Apollo 11 Neil Armstrong.
Mistero risolto
Durante i decenni le tecnologie sono state sviluppate e migliorate: ad oggi possiamo affermare di conoscere profondamente lo “spazio” limitrofo alla Terra. Le missioni attive sono moltissime, e le agenzie in grado di portare uomini e sonde in giro per l’universo sono aumentate a dismisura.
Negli ultimi giorni ha fatto scalpore la notizia che un frammento di una sonda cinese sarebbe letteralmente “caduto dal cielo”. La notizia che non ci fosse la piena consapevolezza del luogo e dell’orario dell’impatto aveva creato una sensazione di panico comune. La realtà è che il tutto è sempre stato sotto controllo, come è stato dimostrato dalle autorità competenti.
Il frammento del razzo Lunga Marcia 5B infatti è rientrato nella fascia oraria prevista schiantandosi nell’oceano Atlantico, a largo della costa della Mauritania. Anche per quanto riguarda la finestra temporale è andato tutto per il meglio. Questa si sarebbe chiusa alle 17.55 (orario italiano) di lunedì 11 maggio: l’impatto è avvenuto alle 17.34 in totale sicurezza.