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IL CONSUMO DI CAFFÈ È IN AUMENTO: TRA LE NOVITÀ SPICCA L’AFRICA

Da buoni italiani, sappiamo per certo cosa significhi la cultura del caffé. Bene o male, tutti conosciamo alla perfezione il sapore di un buon Espresso, che tradizionalmente funge da chiusura del pasto. A molti di voi sarà capitato di trovarsi all’estero per un viaggio di lavoro o per semplice turismo, andando alla ricerca di qualcosa di simile a ciò di cui siete abituati.


Forse è un discorso campanilista, ma fuori dai nostri confini la cultura relativa a questa bevanda sembra essere più superficiale. Per farla breve, sarà quasi impossibile un caffé come quello di casa vostra negli Stati Uniti o in Francia. Al di la dei perfezionismi però, parliamo di una bevanda che è consumata in quantità industriali in tutto il pianeta. Ultimamente i dati relativi al suo utilizzo stanno ulteriormente salendo, soprattutto nel continente Africano.

Non ci sono bandiere

D’altronde, se noi italiani siamo così appassionati e soprattutto qualitativamente incontentabili un motivo ci dovrà pur essere. Si tratta senza alcun dubbio di una moda, di questo ne siamo consapevoli. La prova ce la fornisce il fatto che in alcuni paesi dell’Africa, come la Nigeria, le campagne promozionali si focalizzano prettamente su questo aspetto.

I dati rilevati da Euromonitor International parlano di cifre triplicate nel paese che ha Lagos come capitale negli ultimi dieci anni. La spesa complessiva per l’importazione di caffé nel 2019 è di circa 29 milioni di dollari. E non è l’unico esempio: in Kenya la spesa è stata di circa 11 milioni nell’ultimo anno.

Parliamo di uno stato in cui la tradizione è molto più legata al consumo di the e di cacao. Le nuove generazioni, al passo con i tempi, vogliono prendere sempre più parte alla globalizzazione. Ecco perché il consumo è in Africa è in costante aumento e sembra non volersi fermare.

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