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L’ABITANTE PIÙ STRANO DELL’ANTARTIDE: IL GRANCHIO YETI

Madre Natura sa essere sempre molto originale. L’uomo, da quando vive su questo Pianeta, ha provato un interesse incredibile a studiare tutte le forme di vita con cui convive giornalmente. Non solo, la ricerca si è spinta oltre: queste sono tantissime e peculiari per ogni zona del mondo.

Gli habitat di moltissime specie animali infatti sono esclusivi. Le condizioni climatiche spesso sono fondamentali per permettere a questi di procacciare cibo e vivere serenamente. I cambiamenti climatici causati dall’uomo hanno anche questa colpa. I Locus amoenus di moltissime specie sono in costante cambiamento, e questo rischia di inficiare sulla loro sopravvivenza sulla Terra.

Dire strano è poco

In pochissimi conoscono il granchio yeti, uno degli animali più particolari che esistano in natura. Questo vive esclusivamente in una piccola porzione dell’Antartide (East Scotia Ridge) e fa pensare ad un ibrido tra il classico granchio che tutti conosciamo e la creatura leggendaria proveniente dalla cultura dell’Himalaya.

Il suo nome scientifico è Kiwa tyleristabilito per onorare la memoria di uno dei più grandi studiosi dei fondali marini di sempre, Paul Tyler. Le chele di questo simpatico esemplare sono ricoperte da una folta peluria, definita setae. Questa probabilmente è frutto delle esigenze evolutive che l’animale ha dovuto affrontare nel corso della sua esistenza.

Non potendosi muovere dal suo habitat naturale per il rischio di congelamento, è considerato alla stregua di un animale sedentario. Grazie alle setae cattura microorganismi e batteri, che diventeranno prontamente la sua cena. Di animali strani ne conosciamo molti, ma questo “abominevole granchio dell’Antartide” sembra davvero unico nel suo genere.