ENERGIE RINNOVABILI: LA CENTRALE A BIOMASSA DA METTERE NEL GIARDINO DI CASA
Quando si pensa agli impianti di energia rinnovabile, inevitabilmente ci si prefigura immensi campi di pannelli fotovoltaici. Questi sono realizzati spesso al posto di aree agricole. In alternativa si pensa a grandi pali eolici dalle altezze inquietanti. Proprio la dimensione e l’impatto di queste tecnologie, nonché l’incostanza di erogazione dovuta alla dipesa da condizioni climatiche favorevoli, sono stati per anni al centro del dibattito.
Le fazioni diverse di ecologisti, economisti e tecnici hanno visto uno scontro costante e duraturo. Queste in qualche maniera hanno distratto e dunque rallentato il processo di diffusione. Altrettanto però hanno spinto i ricercatori ad ideare sistemi che siano meno invadenti ed ancora più efficienti in materia di produzione di “energia pulita”.
Industriale e casalingo
Il Fire House System è una centrale a biomassa che genera calore attraverso la combustione di pellet e scarti di legno. Nasce da un’idea di Matteo Thun, architetto e designer italiano, da sempre molto attento alla tematica ambientale.
Disegnato per l’azienda tedesca Ecolohe, l’impianto è stato realizzato, sotto forma di prototipo, appena fuori la cittadina termale di Bad Aibling. Si trova in un’ex area militare americana di 175 acri, riconvertita in un quartiere per 700 famiglie all’insegna della sostenibilità.
Attualmente l’impianto, che in forma modulare potrebbe riscaldare anche intere città, produce fino a 2300 mWh. La caldaia da 500 kilowatt utilizzata, naturalmente è di ultima generazione ed è ultra efficiente. L’edificio è a zero emissioni e a zero rifiuti, grazie ad un filtro sulla presa di ventilazione che riduce il fumo proveniente dalla combustione.
Chiaramente al momento non è possibile richiederne uno per il proprio giardino di casa, anche se le dimensioni ridotte lo permetterebbero. La speranza è che però, con il tempo e le dovute verifiche, questa tecnologia “green” possa prendere sempre più piede.