Pensatevi prima dell’esame di maturità. Chi più chi meno, abbiamo provato tutti una bella dose di ansia per la prima vera “prova” della nostra vita. Questo è un esempio scelto appositamente per far si che tutti capiscano la questione. Alcuni soggetti però sono più propensi di altri a provare questo genere di sensazione.
La paura di non riuscire nell’intento prefissato, temere che non si riesca a rispettare una scadenza, crede di non essere all’altezza per un impegno, sono solo alcuni esempi di ciò che può succedere nella testa di una persona che soffre cronicamente di ansia. Facile affermare che questa possa a sua volta inficiare sul risultato finale, ma vediamo la questione nel dettaglio.
Come si può combattere?
Chiaramente il metodo più facile per risolvere questo problema sarebbe rivolgersi ad un medico. Esistono infatti farmaci, il più delle volte poco invadenti, per far si che la nostra mente possa rilassarsi a ridosso di un impegno che ci provoca dello stress.
Dei ricercatori della Stanford University hanno rilevato che questa dipende prettamente dai neuroni pranayama, situati nel tronco encefalico. Questi captano un aumento del ritmo della respirazione e mandano segnali al locus coeruleus, la parte della “mente” volta alla fase di vigilanza. A questo punto dunque il nostro cervello ci impone di essere più attenti. Questo comporta inevitabilmente uno stress maggiore e una serie di reazioni spontanee difficilmente controllabili.
Partendo tutto dal ritmo della respirazione, il metodo per sconfiggere questo processo è proprio davanti ai nostri occhi. Ecco perché i più grandi esperti consigliano di apprendere le tecniche di respirazione insegnate nelle pratiche yoga. Riuscire a controllare questa, ci aiuterà a gestire le nostre reazioni del nostro corpo durante un attacco di panico o una più frequente sensazione di ansia.