Nella scorsa notte abbiamo visto tutti i nostri dispositivi tecnologici balzare dall’1:59 direttamente alle 3:00. Questo è un avvenimento che si verifica una volta all’anno, proprio nella notte dell’ultima domenica di marzo. Andremo avanti con l’ora legale fino ad ottobre. Il 20 di quel mese, le lancette torneranno nuovamente indietro di 60 minuti.
In quel caso dormiremo un’ora di più e saremo tutti più felici. Oggi, in linea di massima, ne abbiamo dormita una in meno. Nelle vicissitudini odierne però, vista la quarantena forzata all’interno delle nostre case, un’ora in meno da “vivere” durante la giornata potrebbe essere apprezzabile più del solito.
Ma qual’è il motivo per cui si effettuano questi spostamenti delle lancette? Ve lo spieghiamo subito.
Risparmio di massa
Una grandissima mente come quella di Benjamin Franklin, nel 1784, ebbe una grandissima idea. All’interno del suo saggio Un progetto economico per diminuire il costo della luce infatti, il politico statunitense espose una teoria dall’aria piuttosto stramba per la mentalità dell’epoca. Egli era un grandissimo appassionato di scienza, e si rese conto del fatto che, spostando le lancette di un’ora in avanti in questo periodo, i vantaggi potevano essere diversi.
Il più importante di questi è il risparmio energetico. Vi chiederete perché: basta soffermarsi e pensare alle ore di luce che la nostra terra ci riserva durante la stagione più calda, ovvero quella compresa tra primavera ed estate. Il sole, dopo la metà di giugno, è capace di tramontare a ridosso delle 22.
Ecco, queste in realtà sarebbero le 21 se rispettassimo l’ora solare. Grazie alla mente del Padre Fondatore americano, viviamo un’ora in più del “previsto” con la luce solare, mentre tendenzialmente dormiamo quando è completamente buio. In questa maniera, fin dal 1916, la gran parte dei paesi del mondo cerca di diminuire i consumi.