Parlare degli elefanti ha sempre un suo lato molto tenero. Nonostante siano degli animali davvero molto grandi, probabilmente sono tra quelli più amati dall’intera popolazione mondiale. Il fatto di avere delle dimensioni imponenti non esclude il fatto che possano essere considerati tra le specie che hanno una particolare affinità con l’uomo.
Negli anni sono state effettuate moltissime ricerche scientifiche riguardo i pachidermi, andando ad analizzare prettamente alcuni comportamenti che sono parsi quantomeno singolari. Nel momento in cui un elefante perde la vita, i suoi “amici” emettono lamenti altamente distinguibili. Inoltre questi sembrano alla continua ricerca di una comunicazione con i propri cari ormai scomparsi.
Animale sensibile
Pensare che questo tipo di tristezza affliggesse esclusivamente l’uomo sarebbe stato lecito. Così non è, e infatti alcuni studi hanno testimoniato la grande sofferenza che provano gli elefanti di fronte alla carcassa di un parente o un amico deceduto.
Alcuni ricercatori provenienti dal San Diego Zoo Institute for Conservation Research e dal Smithsonian Conservation Biology Institute, hanno analizzato i comportamenti di alcune “comitive” di pachidermi di fronte alla salma di un loro caro. Per la precisione lo studio si è svolto all’interno della Riserva Nazionale Samburu, in Kenya.
“I comportamenti più comuni tra gli elefanti nei confronti dei loro morti includevano il toccare, l’avvicinarsi all’animale morto e indagare sulla carcassa. Le motivazioni alla base dei comportamenti osservati sono difficili da comprendere, ma chiaramente variavano in base alle circostanze e agli individui.”
Queste le parole di uno dei ricercatori coinvolti nello studio. Sembra dunque che gli elefanti vivano la socialità in maniera molto simile a quella umana. Un motivo in più per amarli.