Spesso, a causa della ormai famosissima lentezza della burocrazia italiana, molti luoghi confiscati dalle autorità non vengono sfruttati a dovere. Il ragionamento è molto semplice: se questi vengono tolti dalla disponibilità dei proprietari è perché qualcosa ha fatto si che si intervenisse prontamente. Su questo non ci piove.
Spesso però moltissime associazioni sono in attesa di avere una sede, e non potendo finanziare l’intero iter dei lavori, si rivolgono al comune per l’assegnazione di strutture in disuso. Ristrutturare o rendere più moderno ha sicuramente dei costi differenti rispetto a costruire una struttura dal nulla. Molto spesso dunque, dei luoghi confiscati dalle autorità sono adibiti a sede di alcune organizzazioni.
Rivalutare è la cosa migliore
Nella zona est di Roma urgeva una sede che potesse ospitare un centro polifunzionale per i malati di autismo. Chiariamo: non si parla esclusivamente di ragazzi, ma anche di persone adulte. Questo progetto infatti nasce come l’incontro di una serie di attività inclusive che riguardano proprio le persone che soffrono di autismo.
Nel 2009 in quella zona fu confiscata una villa alla celebre famiglia Casamonica. Molti anni dopo, questa è stata completamente sgomberata. La regione Lazio ha prontamente aperto un bando per la rivalutazione dell’immobile.
“Questo è il modo di cambiare le cose, non con le chiacchiere, gli slogan e le polemiche. Sono orgoglioso di aver realizzato con tante associazioni tanti progetti. Spero che questi aiuti tutti a capire che le cose possono cambiare. Nessuno si permetta di dire che ci sono luoghi intoccabili perché lì governa la mafia”
Con queste parole, verso la metà di febbraio, il presidente della regione Nicola Zingaretti ha inaugurato il centro polifunzionale. Speriamo possano esserci sempre più progetti di questo genere.