Vi abbiamo raccontato negli scorsi mesi della particolare attività della marea nella città di Venezia. Come tutti sanno, questa è unica al mondo per la sua posizione geografica. Si trova infatti nel mezzo di una laguna, e non è percorsa da strade. Si tratta di un qualcosa di unico, ma anche abbastanza pericoloso.
Come detto non esistono le carreggiate classiche, ma il centro della città è navigabile nei tantissimi canali presenti. Con i cambiamenti climatici in atto, il livello delle acque mondiali continua a salire. Il fatto che il centro della città veneta sia stato costruito molti secoli fa su un terreno poco solido, mette a rischio continuo tutti gli abitanti. Mentre la superficie sprofonda infatti, durante l’autunno le maree mettono in difficoltà l’intera area.
Rivalutare invece che gettare
Soprattutto durante lo scorso autunno, l’acqua alta ha messo in ginocchio la città lagunare. Questa infatti è attrezzata per resistere a livelli alti di marea, ma non fino ai 187 cm che si sono verificati il 12 novembre. Molti di quei giorni sono stati sopra le medie del periodo.
In quel caso la situazione è stata realmente disperata e moltissime zone della città sono state travolte e sono finite sott’acqua. Moltissime attività commerciali hanno visto il loro patrimonio svanire. Ad esempio, alcune librerie travolte dalla marea hanno perso un quantitativo importante di titoli.
Una studentessa milanese di design appassionata di lettura si è immolata vedendo i telegiornali, tentando di salvare più titoli possibile. Con alcuni è stato possibile, mentre con gli altri ha deciso di avviare un’iniziativa per renderli opere d’arte. Davvero un’ottima idea.