Negli ultimi tempi sembra essere ritornato in voga l’acquisto di dischi in formato vinile. Gli amanti della musica rimangono milioni e milioni, ma grazie allo sviluppo tecnologico le possibilità per ascoltare un nuovo album pubblicato sono aumentate a dismisura.
Per i grandi appassionati però non c’è nulla di più gustoso dell’acquistare, osservare e catalogare i dischi dei propri artisti preferiti. Questa passione per il collezionismo ha attraversato diverse fasi. Iniziata con i vinili appunto, si è poi traslata su cassette e compact disc. Negli ultimi anni questi hanno innegabilmente lasciato spazio ai servizi di streaming. Grazie al pagamento di una quota mensile e ad una connessione internet, oggi abbiamo la possibilità di ascoltare un qualunque brano nel giro di pochi secondi.
Collezionismo riciclabile?
Come detto però, inspiegabilmente, per un vero appassionato nulla è soddisfacente come il possedere fisicamente una copia di un nuovo album, potendo leggere tutti i dettagli di produzione, realizzazione e conservandolo per decenni sul proprio scaffale.
Negli ultimi tempi, nonostante i progressi della tecnologia, sembra essere tornato di moda l’acquisto dei dischi in vinile. C’è da dire che, qualitativamente parlando, l’emozione che provoca lo sfrigolio della puntina è inarrivabile. Inoltre il fascino del vintage ha da sempre interessato tantissime persone.
Ma acquistando i vinili e dunque sostenendo questo mercato, siamo eco friendly?
La risposta, purtroppo, è negativa. C’è da ragionare dunque sui significativi aumenti dei dati relativi agli acquisti di LP in questo formato. I dati riportano infatti un aumento pari a circa il 12% rispetto all’anno precedente. Questi contengono una media di 135g di Pvc per ogni disco. Questo materiale, nonostante il moltissimo impegno in materia, non è ancora del tutto riciclabile.
Insomma, c’è assolutamente da rivedere qualcosa in questo processo, affinché si possano unire passione per la musica e rispetto della natura!