Il problema della plastica esiste ed è anche molto più grave di quanto si possa pensare. La società consumista nella quale viviamo ci ha fatto credere per decenni che quella dell’usa e getta fosse una dinamica sostenibile a livello ecologico. Così non è affatto.
La maggior parte della plastica che abbiamo utilizzato durante questi anni non è riciclabile. Inoltre l’inciviltà che accomuna moltissimi soggetti ha fatto si che questa venisse dispersa in ogni dove. Non è un caso infatti che ad oggi sia possibile trovarla sul fondo degli oceani o sulle più belle spiagge del mondo. Il nostro pianeta va rispettato, ed è importante che questo sia un pensiero comune.
Plastica esportata
Se pensate che tutta la plastica che consumiamo in Italia venga smaltita nel nostro paese vi sbagliate di grosso. Esiste un traffico dei rifiuti, ed è anche una delle attività più remunerative che esistano in questo momento. Greenpeace, grazie alla sua unità investigativa, ha scoperto però l’esistenza di una falla nel sistema.
Sembra infatti che i rifiuti esportati alla volta della Malesia per lo smaltimento siano stati affidati ad aziende senza le autorizzazioni per compierlo. Questa è la seconda destinazione “preferita” per la spazzatura plastica. A livello pecuniario inoltre, è tra le più remunerative.
Il fatto che l’esportazione sia avvenuta mandando i nostri rifiuti ad impianti non in regola è molto grave. Questo infatti significa che il processo di smaltimento è avvenuto potenzialmente senza il minimo rispetto della prassi prevista.
“L’esportazione dovrebbe essere l’ultima ratio, una società tecnologicamente avanzata deve essere in grado di gestire i propri scarti; se non lo è, deve interrogarsi seriamente su quello che sta facendo”
Queste le parole molto amareggiate di Paola Ficco, giurista ed ambientalista. Sul sito della ONG è possibile leggere l’intero dossier. Vi invitiamo a farlo.