Se vivete in città vi sarà capitato molto spesso di osservare stormi di uccelli aggirarsi nei cieli in gruppi molto folti. Qualche tempo fa scrivevamo della grandissima concentrazione di uccelli che invade la città di Torino ed il fiume Po durante i primi freddi. In quel caso si tratta di Gru provenienti dalla Siberia. Alla ricerca di un posto più caldo ed accogliente, migrano verso sud facendo tappa nel capoluogo piemontese.
Fondamentalmente si tratta di una realtà che sfugge dal controllo di un cittadino ignorante. È indubbiamente complicato per un cittadino qualunque quantificare il numero di uccelli presenti nella propria città. Figuriamoci se si parla di un aumento o una diminuzione di questi. Arrivano in nostro soccorso alcuni dati raccolti da un’associazione che si occupa proprio di questo.
Qualche numero interessante
Qualche giorno fa la LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) ha rilasciato un documento definito “atlante ornitologico urbano“, che punta a mettere sotto i riflettori la situazione degli uccelli in città. Il primo dato che viene messo in risalto da questa ricerca è quello dell’aumento spropositato dei gabbiani. In molti, da ignoranti, lo avrebbero detto. Basta osservarli trafficare continuamente nei bidoni dell’immondizia.
Specie come merli e rondoni rimangono sempre nella loro popolazione media. Il colombaccio invece, secondo i dati raccolti, è in rapida espansione demografica, come anche il falco pellegrino. Al contrario, i passeri hanno subito un dimezzamento rispetto a solo dieci anni fa.
Per concludere sembra che i piccioni continuino ad aumentare, specialmente nei dintorni della città lagunare di Venezia.