Vivere green

TURISMO DELL’OLIO, FINALMENTE RICONOSCIUTO DALLA LEGGE COME L’ENOTURISMO

L’Italia è stupenda in ogni suo angolo ed in ogni piccolo scorcio. Chi osa contestare un’affermazione di questo genere lo fa perché probabilmente non ci ha mai messo piede. Non per auto esaltazione, ma il nostro paese è davvero tra i più vari ed interessanti di tutto il mondo a livello turistico.


Non ci riferiamo necessariamente alla bellezze presenti nelle grandi città. Sicuramente l’Italia monumentale raccoglie la fetta maggiore del turismo, ma si tratta solo di uno dei tanti buoni motivi per viaggiare in tutto lo stivale. Dopo anni in cui si è combattuta la battaglia perché si riconoscesse ufficialmente, dal primo gennaio 2020 possiamo parlare senza mezzi termini di “oleoturismo“.

Cosa cambia realmente

Come detto, tra le molte varianti di turismo che esistono nel nostro paese, esiste anche quello relativo alla cultura del prodotto. L’Italia vanta una vastissima gamma di produzioni caratteristiche. Queste richiamano l’interesse di moltissimi turisti, che hanno l’intento di espandere la propria consapevolezza e soprattutto amano assaggiare le tantissime varietà proposte. L’enoturismo è stato riconosciuto durante lo scorso anno dalla legge italiana.

Per quanto riguarda il turismo dell’olio, anche detto “oleoturismo”, il primo gennaio 2020 è stato finalmente approvato un decreto ministeriale che lo equipara a quello del vino.

Nella legge di bilancio 2020 infatti si è avallato il trattamento di questa pratica come un vero e proprio movimento. Il fautore di questo riconoscimento è stato il senatore Dario Stefàno, che ha commentato così:

“Aggiungiamo così un altro pezzo importante per irrobustire l’offerta turistica del nostro Paese, dando valore all’agricoltura, ai territori, ai prodotti di qualità, elementi questi sempre più essenziali e ricercati dai turisti enogastronomici, partendo in questo caso dalle potenzialità enormi del turismo legato alle produzioni olivicole”

Siamo molto contenti per questo riconoscimento. Si tratta dell’ennesimo attestato di unicità per il nostro paese.

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