Come sappiamo, quello che stiamo vivendo è un periodo cruciale per la salvaguardia del nostro pianeta. Non solo perché si avvicina sempre di più il punto di non ritorno, ma perché sembra che l’intera popolazione mondiale si stia accorgendo della moltitudine di sbagli commessi in passato. Il segnale arriva prima di tutto dalle piazze, dove milioni di persone stanno protestando contro i cambiamenti climatici. In secondo luogo, le istituzioni stanno adottando provvedimenti atti a migliorare la questione ambientali, obbligando la riduzione delle emissioni e finanziando progetti “green”.
Proprio durante il periodo di svolgimento della COP25, la Commissione Europea ha voluto lanciare un messaggio significativo, presentando il suo “Green Deal”.
In cosa consiste questo piano?
Si tratta di un piano a livello europeo per arrivare ad emissioni zero entro il 2050. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione, ha voluto lanciare il guanto di sfida, proponendo soluzioni effettive e pratiche per una svolta ambientalista importante.
Ciò che si augurano dalle parti di Bruxelles, è un passaggio quanto più repentino ad un’economia “circolare e pulita”. Nel piano di azione, devono essere coinvolte tutte le realtà europee, nessuna esclusa. In questa maniera sarà possibile proseguire: o vanno avanti tutti, o non ci va nessuno.
Al di la dei piani a medio/lungo termine, la von der Leyen ha voluto chiarire che nelle prossime settimane verrà attuato un piano di azione specifico. Entro marzo infatti la Commissione presenterà la “legge europea sul clima“.
Abbiamo l’ambizione di mobilitare 100 miliardi di euro, precisamente mirati alle regioni e ai settori più vulnerabili
A livello pecuniario, secondo la presidente della Commissione, sarà necessario infatti un aumento di 260 miliardi annui degli investimenti nel campo. Solo in questa maniera si potrà pensare di perseguire i risultati prefissati per il 2030.