Un paio di giorni fa è stata ritrovata una balena arenata sulle rive del Tamigi, a Londra. Il fiume che bagna la capitale inglese solitamente non è abitato da questo genere di animali. Negli scorsi giorni il mammifero era stato visto nuotare nelle acque del fiume, ma la speranza che trovasse la strada di casa è venuta a mancare nel momento del ritrovamento da parte di un’imbarcazione dell’autorità portuale inglese.
Si tratta di una balenottera di piccole dimensioni (rispetto alla media, sia chiaro!) che per qualche motivo non ancora stabilito dai ricercatori si è avventurata in solitaria ed è finita in uno dei corsi d’acqua più famosi del mondo. Probabilmente proveniva dalla zona dell’Antartide, spostandosi alla ricerca di acque più calde per passare l’inverno.
Non è un caso isolato
Non si tratta di una prima volta, anzi. Negli ultimi 2 mesi sono state trovati altri 2 esemplari del genere, che dopo l’avventura nelle acque del Tamigi, si sono arenate. In questi casi non c’è moltissimo da fare purtroppo. Le autorità intervengono prontamente, ma spesso non possono far altro che decretare ufficialmente il decesso dei grandissimi mammiferi.
C’è da chiedersi il perché di eventi del genere. Sicuramente il fatto che in poco più di 2 mesi 3 balene hanno perso l’orientamento non può essere inteso come un segnale positivo. Il cambiamento climatico sta influenzando anche loro.
Nel 2016, la balena “Benny” venne adottata simbolicamente dai cittadini di Londra, dopo che la videro nuotare nelle acque del fiume. Questa fu presa ad esempio per mostrare gli effetti del cambiamento climatico dai media di tutto il mondo, e successivamente fu aiutata a guadagnare nuovamente il largo.