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IL SEGRETO PER PASSARE UNDICI MESI IN ANTARTIDE COMPLETAMENTE AL BUIO

Marco Buttu è un ingegnere elettrotecnico italiano, sardo di Nuoro per essere precisi. Da poco ha pubblicato il libro in cui ha descritto dettagliatamente la sua storia in Antartide trascorsa nel 2018. Dopo aver mandato il curriculum vitae quasi per scherzo infatti, si è ritrovato immerso in un’avventura ai limiti delle condizioni umane.

Previa un periodo di addestramento svolto tra Italia e Francia, Marco è stato ricercatore per la base Concordia, battente bandiera italo-francese, nel laboratorio di astronomia. Ha vissuto in Antartide per circa 11 mesi e, nel libro, descrive come ha potuto superare tutte le difficoltà che gli si sono presentate.

Qualche dettaglio importante

Tre degli undici mesi trascorsi nella base Concordia sono stati completamente al buio. Infatti a quelle latitudini il sole scompare per ripresentarsi dopo circa un centinaio di giorni.

Oltre alle condizioni precarie a causa del freddo, le più grandi difficoltà sono state nel campo dell’alimentazione e in quello delle relazioni interpersonali. Per quanto riguarda la prima, durante l’inverno si può arrivare a mangiare del cibo scaduto da molto tempo. Ma grazie al freddo molto secco, la conservazione riusciva ad essere efficiente.

Per quanto riguarda i rapporti con le altre persone e soprattutto con se stessi, Marco ha adottato una seduta quotidiana di Yoga, con l’intento di migliorare la respirazione. In Antartide infatti l’ossigeno è meno rispetto ai quantitativi abitudinari di un europeo. Grazie alla respirazione controllata però, il ricercatore italiano è riuscito a mantenersi completamente in forma.

Grazie alle tecnologie avanzatissime inoltre, è riuscito a rimanere in costante contatto con la sua famiglia, alleggerendo anche solo in parte le difficoltà che la distanza può portare. Ora non resta che leggere le pagine del suo libro, in uscita in questi giorni, per vivere le stranissime sensazioni che ha provato.