LA MALATTIA DEL RICCIO TRABALLANTE

In molti abbiamo in casa un animale da compagnia. Sin dalla notte dei tempi esiste chi preferisce un animale affettuoso come un cane all’essere schivo ed autonomo, tipico del gatto. Non esiste una verità assoluta, anche perché sia cane che gatto amano essere coccolati dai loro padroni.

Proprio i soggetti proprietari di animali da compagnia però, alle volte sentono il bisogno di trasgredire dalla normalità. Naturalmente non parliamo di chi si prende cura di un pesce rosso, ma di chi ama avere come coinquilino un animale originale. Vi è mai capitato di avere un amico che conserva in una teca di vetro un serpente? Altrettanto, vi è mai passato per la mente di adottare un porcospino come animale da compagnia dentro casa?

C’è chi ama questo genere di originalità. Per quanto riguarda il riccio, è necessario che siano ben chiare le difficoltà che questi piccoli animali con le spine presentano dopo qualche anno di vita.

Altissimo rischio di problemi neurologici

Purtroppo, dopo pochi anni di vita, il riccio comune comincia a presentare dei problemi neurologici evidenti. La cosiddetta “malattia del riccio traballante” è proprio una di queste. Il vostro veterinario di fiducia ve lo confermerà: si tratta di una patologia che la gran parte di questi animali presenta dopo qualche anno di vita. Il danno neurologico è irreparabile, ed il porcospino comincerà a presentare dei deficit motori, inciampando spesso e risultando goffo agli occhi di chi lo osserva.

Fa male al cuore vedere delle défaillances del genere, soprattutto se l’animale in questione è un piccolo riccio che, oltre alle sue spine appuntite, è dolce ed indifeso.