Il primo giorno di ottobre del 2019 sono cambiati i regolamenti per gli imballaggi Amazon. Come sappiamo, la multinazionale di Seattle sta ampliando i propri orizzonti. Sembra che prossimamente inizierà una collaborazione con Deliveroo, entrando dunque anche nel mondo delle consegne di cibo a domicilio. I più grandi successi negli ultimi anni dettati dall’azienda americana sono indubbiamente la vendita su larga scala del Kindle, dispositivo per leggere gli ebook, e le produzioni cinematografiche. Proprio in questo campo ultimamente i dati sono inequivocabili: Netflix sta perdendo appeal, mentre Amazon Prime Video aumenta il numero di abbonati giorno dopo giorno.
Una svolta ecologista
Arrivati ad essere una delle aziende leader nel commercio mondiale, dagli uffici di Amazon è partita una voglia di cambiamento non indifferente. I numeri sono impressionanti: solo in Italia la multinazionale ha avuto 38 milioni di clienti nel 2018. Gli affari vanno discretamente se pensiamo che l’introito di Amazon Italia è stato circa di 40 miliardi di euro.
Un’azienda del genere ha una tale importanza sul commercio online che deve dare l’esempio in materia di ecologia. Ecco perché, dallo scorso mese sono entrate in vigore delle regole ferree per gli imballaggi a nome Amazon. Come sappiamo, sul sito di e-commerce non è presente solo la vendita dall’azienda dello stato di Washington. Un utente privato, o meglio un negoziante, può aprire il suo store, collaborando con la multinazionale. Ecco, se per i pacchi provenienti direttamente da Amazon il problema è stato risolto molto tempo fa, con le nuove regole si è tentato di uniformare i venditori privati con la linea aziendale.