L’omeopatia e gli attacchi di panico: le piante come cura

L’omeopatia può essere un rimedio molto utile per aiutare chi soffre di attacchi di panico.

Non bisogna prenderla come una cura magica ma come un possibile supporto alla medicina tradizionale per provare ad alleviare le crisi di ansia con un effetto calmante.

 

Ecco, a seguire, un elenco di rimedi naturali che potrebbero contribuire a migliorare alcuni condizioni.

 

Pulsatilla: più adatta a sensibili ed insicuri

Adatto a chi soffre di insicurezza, a chi necessita di consolazione e sostegno, facile al pianto ed alla rabbia . L’umore è alternante, passa in poco tempo dall’arrendevolezza alla chiusura sospettosa.  Soffre il freddo, il caldo, e aumenta la sua ansia, così come il buio, le cantine e i luoghi chiusi. Migliora all’aria aperta e con il movimento. Se ti riconosci, potresti provare Pulsatilla alla 30 CH, 3 granuli tre volte al giorno, fino a che la situazione non migliora.

 

Gelsemium agisce contro l’ansia da esame

Specifico per l’ansia da prestazione, è utile ogni volta che occorre affrontare una prova che prevede un giudizio o una valutazione. L’ansia può essere paralizzante, o scatenare somatizzazioni addominali, emicranie da tensione ed alterazioni visive, accompagnate da una sensazione di debolezza e dal desiderio di fuga. Adatto anche a chi ha paura di volare o di prendere un ascensore. L’omeopatia suggerisce Gelsemium 30 CH, 5 granuli due volte al giorno o al bisogno.

 

Aquilegia vulgaris per chi è maniaco dell’ordine

Utile per chi soffre d’ipersensibilità a ogni stimolo: al rumore, alla luce, alla musica, agli odori ed al calore, ma soprattutto alle critiche ed ai rimproveri, e che hanno una fissazione maniacale per l’ordine e la pulizia. Vittima di agitazione e irrequietezza anche nel sonno, questo soggetto è stanco fin dal risveglio. Somatizzazioni: nodo alla gola, nausea al mattino, dismenorrea e dolori che migrano alternativamente da una parte all’altra del corpo. Sintomo specifico: nel sonno getta via le coperte. Potrebbe provare Aquilegia 200 CH monodose.

 

Phosphorus per chi è esaurito/a e non sopporta nulla

Il soggetto Ipersensibile, estremamente ansioso, esaurito a livello fisico e mentale, facilmente suggestionabile, che è agitato da molte paure, in particolare della solitudine, dei temporali, del buio e della morte. I sintomi sono somatizzazioni gastriche con sensazione di vuoto allo stomaco, bruciore diffuso alle mani e alla schiena. Per questo soggetto, l’omeopatia indica Phosphorus 30 CH, 5 granuli due volte al giorno fino a miglioramento.

 

Thuya: quando prevalgono angosce e ossessioni

Ansia ipocondriaca, con fissazioni, ossessioni e pensieri a sfondo persecutorio che generano grande angoscia. L’ansia somatizza a livello gastrico e con sfoghi di vario genere sulla pelle: dalle pustolette agli eczemi e alle verruche. I cicli sono dolorosi e irregolari. Freddoloso e ipocondriaco, peggiora col vento. Potrebbe essere utile Thuya 200 CH monodose, una dose una volta al mese, per tre mesi.