Leo Gullotta per i vulcani: 14 videoclip per raccontarne impatto e risorse naturali
Ha trovato un alleato importantissimo in Leo Gullotta, l’iniziativa portata avanti dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia in collaborazione con il progetto mondiale VOLFilm. La missione, lanciata su territorio internazionale con particolare attenzione rivolta al progetto italiano, è quella di sensibilizzare il pubblico sul tema dei vulcani e del loro impatto sul territorio; un argomento centrale, in un periodo in cui le scosse di assestamento naturali stanno rendendo sempre più frequenti gli episodi legati ai movimenti sismici. L’Italia, come noto, è probabilmente il Paese occidentale più esposto al rischio vulcanico; l’iniziativa si impegnerà dunque ad affrontare la questione in toni popolari, rivolgendosi per l’occasione ad uno dei volti più amati del territorio siciliano.
Online quattordici filmati internazionali dedicati alla convivenza con i territori vulcanici: la versione italiana avrà il patrocinio di Leo Gullotta
E’ dunque Leo Gullotta il volto e la voce prescelti per rappresentare il lavoro dell’INGV. La versione italiana del progetto (realizzato parallelamente anche in francese, spagnolo, inglese e inonesiano) sarà presentata il prossimo 10 ottobre a Catania, città natale dell’attore, in presenza dello stesso. Compito di Gullotta sarà raccontare in veste di doppiatore 14 diversi videoclip informativi, volti a raccontare risorse e pericoli della convivenza con il suolo vulcanico. L’attore, cittadino catanese, avrebbe aderito entusiasticamente di partecipare, addirittura a titolo gratuito.
I 14 filmati presentati e raccontati da Leo Gullotta saranno presto disponibili gratuitamente su Youtube, ovviamente in tutte le diverse lingue di realizzazione. Con il progetto, l’INGV si prospetta di “rappresentare con immagini di grande impatto i vari aspetti della attività vulcanica“, come spiegato dal Presidente Carlo Doglioni. “La loro bellezza diventi stimolo a costruire una società di cittadini resilienti e consapevoli“.
Fa eco il curatore del progetto Augusto Neri, che presentando la prima spiega: “I vulcani campani e siciliani rappresentano un potenziale pericolo per milioni di persone. Il nostro obbiettivo è quello di favorire una maggiore comprensione del fenomeno per le popolazione esposte, dove manca una memoria storica sugli effetti delle eruzioni“.