Educazione ambientale nelle scuole
La Legge 92/2019, pubblicata il 21 agosto sulla Gazzetta ufficiale, introduce, nel primo e secondo ciclo di istruzione, l’insegnamento dell’educazione civica che comprende anche l’educazione ambientale uno strumento fondamentale per sensibilizzare i cittadini e le comunità ad una maggiore responsabilità ed attenzione alle questioni ambientali ed al buon governo del territorio.
L’interconnessione tra dinamiche ambientali, sociali ed economiche ha portato ormai da tempo ad elaborare il concetto, più ampio, di educazione allo sviluppo sostenibile. La stessa Assemblea Generale delle Nazioni Unite tra i suoi 17 obiettivi dedica attenzione all’educazione, con particolare riferimento all’educazione allo sviluppo sostenibile. Si vedano a questo proposito
I due obbiettivi specifici:
4.7 – Garantire entro il 2030 che tutti i discenti acquisiscano la conoscenza e le competenze necessarie a promuovere lo sviluppo sostenibile, anche tramite un’educazione volta ad uno sviluppo e uno stile di vita sostenibile, ai diritti umani, alla parità di genere, alla promozione di una cultura pacifica e non violenta, alla cittadinanza globale e alla valorizzazione delle diversità culturali e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile.
13.3 – Migliorare l’istruzione, la sensibilizzazione e la capacità umana e istituzionale per quanto riguarda la mitigazione del cambiamento climatico, l’adattamento, la riduzione dell’impatto e l’allerta tempestiva.
In Italia, a dicembre 2018, i Ministeri dell’Ambiente e dell’Istruzione hanno firmato un protocollo d’intesa sull’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile nelle scuole, impegnandosi a collaborare nell’attuazione di un programma comune a favore delle scuole di ogni ordine e grado.Fino ad oggi però le scuole hanno trattato la materia in modo assolutamente volontario, in assenza di una norma che la rendesse obbligatoria.
La legge 20 agosto 2019, n. 92, entrata in vigore il 5 settembre 2019, ha finalmente introdotto tale obbligatorietà: a partire infatti dall’anno scolastico 2020/2021, nelle scuole di ogni ordine e grado del sistema nazionale di istruzione, sarà inserito l’insegnamento trasversale dell’educazione civica, che comprende anche l’educazione ambientale.
L’ex Ministro Marco Bussetti, a fine agosto, aveva sottoposto al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), organo consultivo del MIUR, un decreto che intendeva avviare una sperimentazione nazionale per lo studio obbligatorio dell’educazione civica già dall’anno scolastico appena avviato. Il parere del CSPI è infatti obbligatorio in caso di sperimentazioni nazionali.
L’11 settembre 2019, a pochissimi giorni dall’avvio delle attività scolastiche, l’organo consultivo ha espresso parere negativo in merito alla proposta di sperimentazione. Il nuovo Ministro, Lorenzo Fioramonti, accogliendo il pronunciamento del CSPI, ha comunicato a tutte le istituzioni scolastiche che presto costituirà un Comitato tecnico scientifico per la redazione delle Linee guida previste dall’articolo 3 della legge 92/2019, svolgendo un’attività di consultazione di tutti i soggetti, individui od organizzazioni, attivamente coinvolti nel progetto ed avvierà le opportune attività di accompagnamento per le scuole al fine di preparare in modo adeguato ed efficace l’introduzione dell’educazione civica nei percorsi scolastici di ogni ordine e grado a partire da settembre 2020.