Nell’ottica della tutela degli animali domestici sta facendo discutere (come previsto) il provvedimento che in questi giorni sarà probabilmente messo agli atti in Australia.
La zona metropolitana di Canberra (capitale del Paese) sta infatti, proprio in queste ore, vagliando gli ultimi dettagli del contestato Animal Welfare Legislation Amendment Bill; per molti una nuova frontiera nella lotta al maltrattamento degli animali domestici. Per altri, una forma di restrizioni ingestibili e volte a danneggiare lavoratori e persone non indipendenti.
Al centro del dibattito, l’introduzione di una nuova forma di reato volta a punire quanti non garantiranno ai propri cani il giusto periodo all’aperto nell’arco della giornata.
Nuovi obblighi nella cura degli animali domestici in contesti urbani: 2 ore di passeggiata all’aperto ogni 24 ore trascorse in casa. La legge in Australia
Il provvedimento adottato nel territorio della capitale dell’Australia prevede dunque, tra le altre più o meno moderate iniziative, la tutela dei diritti canini nell’ambito delle “ore d’aria” obbligatorie. In un ambiente metropolitano organizzato principalmente in appartamenti, la necessità di alcune ore all’aperto è fondamentale per la salute psicofisica dell’animale; da qui, la decisione di rendere legalmente obbligatorie un minimo di due ore di passeggiata ogni 24 trascorse in casa. I trasgressori saranno portati ufficialmente a processo, con pene previste per oltre 4000 dollari australiani (una cifra vicina ai 2500 euro europei).
Inevitabile come il provvedimento stia facendo non poco discutere i milioni di proprietari di cani d’Australia. Nel momento in cui l’emendamento dovesse essere ufficializzato a Canberra, è probabile che l’intero Paese si adegui a breve termine.
Non manca però un compatto fronte del no, oltre ai naturali dubbi di natura logistica; non è ben chiaro in quale modo la giusta proporzione di ore possa venire calcolata dalle forze dell’ordine, né quali forme di “passeggiate” possano essere considerate valide. Sono inoltre in molti a lamentare la limitazione di spazi pubblici dedicati, oltre alla difficoltà del sopperire all’obbligo in orari di lavoro. I dettagli dell’iniziativa saranno precisati e probabilmente resi noti nei prossimi giorni.