Ambiente

Piano nazionale energia-clima 2030, apre il sito web agli stakeholders

Luigi Di Maio, ministro dello sviluppo economico; e Sergio Costa, ministro dell’ambiente Sergio Costa hanno presentato il Piano Nazionale Integrato per l’Energia ed il Clima. Lo scopo è la decarbonizzazione, che sarà il fulcro di una nuova politica energetica. Dunque, un cambiamento importante nella storia italiana, che porterà l’economia verso una conversione più ecologica, garantendo salute e lavoro.

Pniec 2030: presentato il portale

Al fianco di Luigi di Maio e Sergio Costa, anche il sottosegretario allo sviluppo Davide Crippa. I tre si sono cimentati nell’illustrare i punti chiave del progetto, e lo hanno fatto mostrando il portale web che ha lo scopo di raccogliere tutte le proposte da parte degli stakeholders. Secondo Di Maio, infatti, è necessario ascoltare il parere altrui per cimentarsi in un piano del genere, così ambizioso. Il Piano Nazionale Energia-Clima è propenso ad avviare una transizione energetica a favore delle fonti rinnovabili e dell’energia pulita. Le scelte ecologiche saranno fatte nei prossimi a favore dei cittadini e delle imprese, per questo motivo è stata richiesta la collaborazione di tutti. Dunque, al centro di questo progetto eco-compatibile ed innovativo c’è il volere del cittadino per il cittadino.

Il Piano energia- clima non tratta solo la questione ambientale, ma anche i posti di lavoro: ne sono previsti quasi il doppio di quelli per le fonti fossili non rinnovabili. In questa occasione i ministeri dello Sviluppo, dell’Ambiente e dei Trasporti hanno lavorato insieme in modo sinergico elaborando delle novità: “dalla mobilità alternativa al fotovoltaico”. I punti d’intervento evidenziati nel Pniec 2030 sono cinque: decarbonizzazione, efficienza energetica, sicurezza energetica, mercato interno dell’energia, ricerca, innovazione e competitività; e si ripromette di portare a termine gli obiettivi entro l’anno 2030. Ovviamente, questo piano è ancora una bozza, la quale è stata inviata a Bruxelles nel dicembre 2018; mentre entro fine anno bisognerà inviare alla Commissione europea quella definitiva.

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