Da oggi, 11 marzo 2019, si terrà la quarta assemblea dell’Onu per salvaguardare l’ambiente. L’evento, che coinvolgerà tutti gli Stati membri, avrà luogo a Nairobi, in Kenya e proseguirà fino a venerdì 15 marzo. In questa occasione si vedranno riuniti i capi di Stato, i ministri dell’ambiente, i dirigenti delle multinazionali e gli attivisti delle Ong e associazioni ambientaliste. Lo scopo è discutere, in particolare, sui cambiamenti climatici e lo sfruttamento eccessivo delle risorse, in modo da trovarvi una soluzione verde per l’ambiente.
L’Onu chiama a raccolta gli Stati membri: nuovo evento questa settimana
Si parlerà di geoingegneria, la nuova frontiera per combattere gli ingenti danni provocati dal cambiamento del clima, ma anche di stop definitivo all’uso della plastica, che sta piano piano avvelenando il nostro Pianeta. A tal proposito, il Wwf lancia un appello affinché venga messo su carta un trattato che vincoli tutti i Paesi europei, al fine di salvaguardare soprattutto l’ambiente marino, che è quello più colpito. Dunque, si è proiettati verso una strada fatta di risorse rinnovabili, produzione e consumi sostenibili. Argomenti dolenti saranno anche quelli dello spreco alimentare e della decarbonizzazione delle economie.
L’assemblea sarà anche l’occasione per promuovere l’uso delle nuove tecnologie, progettate per aiutare l’ambiente, come quelle che verranno usate per ridurre la quantità di anidride carbonica nell’aria, oppure i nuovi prototipi spediti nell’atmosfera, in grado di filtrare i raggi solari. Ci si aspettano, dunque, delle soluzioni concrete adottate nel più breve tempo possibile. Infatti, ci restano solo pochi anni prima che il processo di degrado arrivi ad un punto di non ritorno, e per evitarlo è necessario agire insieme, essere consapevoli e responsabili.
Diretti a Nairobi per questa importante riunione, c’erano anche i 157 passeggeri morti ieri, 10 marzo 2019, su un volo di linea della Ethiopian Airlines. Tra le vittime anche 8 italiani, tra cui l’archeologo e assessore ai beni culturali della Sicilia, Sebastiano Tusa; tre attivisti di un’associazione di Bergamo; una funzionaria del World Food Programme dell’Onu.