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Attività fisica: la Strategia dell’Oms per ridurre uno dei fattori di rischio per la mortalità

Praticare sport o qualsiasi attività fisica regolarmente, si sa, fa bene alla mente e al corpo. Grazie alle sue proprietà benefiche migliora le capacità cognitive e previene le infezioni, le malattie cardiovascolari e i tumori.

Secondo un recente studio del Bispebjerg Hospital di Copenaghen, essere sempre in movimento aiuta a ridurre la mortalità del ben 44%. Ma definiamo “movimento”. Svolgere un’attività fisica quotidiana leggera come i lavori domestici, dedicarsi ad un hobby o fare giardinaggio, e soprattutto camminare; è un piccolo passo verso una vita più salutare. Purtroppo, il nostro Paese è uno dei più “pigri”: stando ai calcoli dell’eurobarometro il 60% degli italiani ammette di non svolgere assolutamente attività fisica o praticare sport, contro il 42% della media europea.

La strategia dell’OMS

Per far fronte a questa mancanza, l’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità), qualche anno fa, ha messo appunto una strategia per l’attività fisica da portare a termine nell’arco di tempo tra il 2016 e il 2025. Entro questa data, la strategia si prefigge di combattere l’insufficiente attività fisica riducendola del 10%. Infatti, l’insufficienza motoria della popolazione è considerata il quarto tra i fattori di rischio per la mortalità a livello globale, ed ha un impatto molto potente sulla sanità pubblica. Dunque, come rimediare?

Secondo l’Oms per stare in forma ed in salute bisogna praticare almeno 150 minuti di attività fisica a settimana. Ad esempio, 30 minuti di camminata al giorno sono l’ideale per chi vuole accingersi al mondo dello sport. Ovviamente, l’intensità e la durata del moto dipendono anche dall’età dell’individuo che lo svolge. Per i bambini ed i ragazzi è perfetto praticare sport o attività fisica, da moderata ad intensa, per circa un’ora al giorno. Per gli anziani, invece, un’attività più moderata e regolare è l’ideale per prevenire le malattie cardiovascolari, miglioramenti della memoria ed aumento delle capacità cognitive.

Un altro studio sul Journal of American Geriatrics, infatti, ha dimostrato come lo sport faccia bene anche a livello cognitivo rallentando l’invecchiamento del cervello. Il ricercatore dell’Università di Sydney Yorgi Mavros ha spiegato che il miglioramento delle funzioni cognitive è legato alla forza muscolare. Insomma, un beneficio a tutto tondo, che integrato con un’alimentazione sana può veramente allungare la vita.