Ambiente

Global Risks Report 2019: clima e biodiversità a rischio, l’appello del Wwf

Il World Economic Forum, secondo quanto riportato dal Wwf, ha stilato il Global Risks Report del 2019 nel quale vengono citati i sempre più allarmanti fenomeni atmosferici estremi. I rischi ambientali a cui è sottoposto il nostro pianeta sono sempre più frequenti e possono avere delle conseguenze catastrofiche. Il cambiamento climatico e la perdita della biodiversità sono i temi centrali di questo report: il WWf denuncia la mancanza di azioni urgenti sul clima. Non basta riconoscere i pericoli ma bisogna unire le forze e affrontarli, secondo quanto affermato Lambertini, direttore generale del Wwf.

Infatti, ancora oggi la consapevolezza non si è trasformata in misure preventive immediate. Un futuro sostenibile per il pianeta non è utopico ma c’è bisogno di un “New Deal” promosso dai leader dei grandi Stati, un’occasione per garantire benessere alla flora e alla fauna terrestre. Quando concordare il patto? Secondo il Wwf il 2020 è l’anno limite, per evitare di sprofondare in un futuro caratterizzato da miseria e catastrofi. C’è bisogno di un ripristino della natura, dunque.

La #tenyearchallenge della rovina terrestre

Negli ultimi giorni è spopolata sui social la mania dell’hashtag #tenyearchallenge, che invita tutti i partecipanti a postare un loro prima e dopo per mostrare ai followers i cambiamenti. Questo gioco, nato su Instagram, è stato reinventato in chiave più seria e molteplici sono state le condivisioni.

Foto sconfortanti del nostro pianeta hanno preso d’assalto le bacheche degli animalisti, ambientalisti e semplici sostenitori del verde. Immagini che mostrano il prima e il dopo degli effetti del cambiamento climatico e le conseguenti catastrofi. L’iniziativa evidenzia il notevole cambiamento del nostro pianeta, ed invita a riflettere come sarà nel prossimo futuro se non verranno presi provvedimenti al più presto.

La foto più condivisa e simbolo della distruzione terrestre è quella raffigurante un orso polare, magro e in fin di vita confrontata con quella del 2009, quando l’animale non era ancora una specie a rischio.

Photo credits: Instagram

 

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