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La bevanda a base di clementine: arriva dalla Calabria Clemì

Arriva dalla Calabria la bevanda a base di clementine che ora viene distribuita solo al sud italia ma è pronta per partire per il mercato europeo: si chiama Clemì e ha vinto il premio creatività per la competizione Oscar green

Ha vinto il premio creatività nella gara Oscar green che si è tenuta al forum Coldiretti di Cernobbio: è una bibita a base di succo di clementine, si chiama Clemì e arriva direttamente dalla Calabria. La bevanda vincitrice viene prodotta dall’azienda Medi Mais Calabria di Corigliano-Rossano, in provincia di Cosenza, e contiene il 20 per cento di succo di clementine. Un prodotto di qualità fatto con quelle che vengono definite le migliori clementine al mondo, ovvero quelle coltivate nella Piana di Sibari: si tratta di una bevanda senza coloranti e conservanti e anche senza glutine. Il premio lascia comunque molto sorpresi gli amministratori dell’azienda, che non si aspettavano il riconoscimento. Il prodotto per ora viene venduto solo al sud Italia ma è pronto a partire per tutta Europa

Le clementine usate per fare la bevanda arrivano da più aziende agricole. Nello stabilimento vengono selezionati i singoli frutti, da cui viene estratto il succo accumulato poi in cisterne, inviato nel reparto di raffinazione, poi pastorizzato, concentrato e messo nelle celle frigorifere. Da qui si passa all’imbottigliamento. Un processo che ottimizza il frutto selezionando ciò che è buono anche se non bello a differenza di quanto fa la grande distribuzione. Vengono infatti acquistate le clementine che normalmente andrebbero al macero di cui non si butta davvero niente: con il succo si realizza Clemì, con il residuo si alimentano gli impianti di produzione di biogas e con le foglie si ottiene colore per tingere i tessuti.

Annesso agli impianti esiste anche un museo dedicato alla clementina dove si scopre tutto questo, per valorizzare quello che viene considerato l’oro della piana di Sibari, organizzando anche visite guidate per le scuole.

photo credit pixabay.it

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