Una nuova alleanza per il riciclo delle bottiglie in PET opaco, finora considerato non riciclabile: obiettivo chiudere il cerchio dell’economia circolare per far nascere da una bottiglia sempre nuove bottiglie
Chiudere il cerchio del riciclo delle bottiglie in PET si può: è la sfida lanciata dal Consorzio Coripet che unisce produttori e impianti di riciclo per recuperare un materiale considerato finora non recuperabile. Alleanza frutto dell’ingresso in Coripet della Centrale del Latte di Brescia. Il Coripet è invece il consorzio che ha ottenuto dal Minstero dell’Ambiente il via libera per muoversi in autonomia nella gestione del riciclo delle bottiglie in Pet. Obiettvo dell’allenza quello di recuperare il 90 per cento delle bottiglie in Pet immesse sul mercato dalle aziende consorziate, per passare da bottiglia a una nuova bottiglia.
Il primo obiettivo sarà raggiungere entro un anno la soglia del 60 per cento seguendo due strade: integrazione nell’attuale sistema di raccolta con accordi con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e gli impianti di selezione e poi installando eco-compattatori in supermercati o altri soggetti interessati. Le bottiglie raccolte saranno avviate al riciclo negli impiantti dei Soci Coripet.
Come spiegato da Corrado Dentis, presidente Coripet, l’ampliamento del consorzio “rappresenta un passo importante, che va nella direzione di quello che noi abbiamo da sempre definito un progetto innovativo, in quanto diamo il via al riciclo del cosiddetto quarto flusso, facendo diminuire il plasmix, ovvero la plastica oggi non direttamente riciclata meccanicamente ma utilizzata per il suo elevato potere energetico. Questa operazione da un lato ha un impatto interessante sulle tonnellate di PET sottratte alla discarica, dall’altro testimonia la volontà dei riciclatori presenti nel consorzio di investire in tecnologie per riciclare il PET opaco e contribuire a maggiori quantitativi raccolti ed avviati a riciclo per raggiungere i nuovi ambiziosi obiettivi europei”.
Photo credit Twitter.com