Al via la campagna per favorire la sugar tax: una tassa sulle bevande zuccherate per aiutare nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, obesità, diabete
Sovrappeso e obesità, con diabete e malattie cardiovascolari come conseguenza: sono gli effetti dell’enorme quantità di zuccheri aggiunti contenuti in merendine e bevande zuccherate e che si consumano in grande quantità in Europa.
Per questo si insiste con la proposta di una sugar tax che possa regolare l’assunzione di zuccheri. In alcuni paesi come il Regno Unito si tratta di una misura già adottata, e in Italia se ne sta discutendo. Obiettivo è disincentivare ovviamente i consumatori all’acquisto nell’attesa che i produttori abbassino il contenuto di zucchero nei loro prodotti a partire dalle bevande zuccherate. Per accelerare il processo è partita nel nostro paese una campagna promossa dal Fatto Alimentare con una lettera aperta al Ministero della Salute, con l’adesione della società Italiana Diabetologia (SID),l’Associazione nazionale dietisti ( ANDID), la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), l’European Childhood Obesity Group (ECOG) e Slow Medicine.
I dati fotografano una situazione allarmante nel nostro paese: in Italia un bambino su dieci sotto i dieci anni è obeso e il 21 per cento è in sovrappeso. Sono gli zuccheri che contribuiscono ad un’alimentazione ricca di calorie ma povera di nutrienti la cui sola conseguenza è quella di aumentare il rischio di malattie. Le soluzioni nel breve termine? Fare prevenzione e abbandonare stili di vita dannosi, abbandonando il consumo di bevande zuccherate preferendo l’acqua. Tutta la classe dei diabetologi ha le idee chiare anche su come riutilizzare i proventi delle tasse: reinvestendoli in prevenzione.