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I rischi del surriscaldamento globale per l’Italia: cosa si può fare

I dati dell’IPCC sul surriscaldamento globale: dopo un lavoro di due anni è stato concluso che un aumento delle temperature superiore a 1,5 renderebbe l’Italia e tutta la regione mediterranea irriconoscibile

Gli scienziati dell’IPCC sono stati chiari: la macchia mediterranea rischia di cambiare radicalmente il suo volto se le temperature continuano ad aumentare superando gli 1,5 gradi. A confermarlo è uno studio pubblicato da Science nel 2016. 

Tutto il mondo sarebbe meno vivibile, ma nello specifico l’Italia e tutta la regione mediterranea vivrebbero degli effetti devastanti. Si verificherebbero decessi causati dal troppo caldo insieme a raccolti rovinati e quindi da buttare a causa di forti piogge o siccità, e diminuiranno le risorse idriche. Si verificherà anche un aumento del livello dei mari con rischi per tutte le zone costiere.  I piani nazionali attuali, siglati sulla base dell’accordo di Parigi dei 2016, potrebbero non bastare. Per questo bisogna fare di più.

Bisogna agire rapidamente nei settori dell’energia, dell’infrastrutture e dei trasporti, per fermare il termometro del pianeta a +1,5 gradi. Entro il 2050 le fonti rinnovabili dovrebbero fornire almeno il 70 per cento dell’energia, e le emissioni si dovranno ridurre del 70 per cento in meno, almeno. L’assenza di azioni radicali : in Italia per stare nei tempi bisognerebbe ridurre della metà le tonnellate di CO2 emesse. In tutta l’Europa bisognerà poi accelerare il passaggio alle auto elettriche, costruire sempre più case a risparmio energetico, ridurre le emissioni anche nel settore agricolo; si tratta solo di volontà politica, come sostiene Payal Parekh, programme director della campagna per il clima 350-org: contenere il surriscaldamento si può.

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