Tra le fonti di proteine più amate dai vegani: i fagioli di soia o edamame. Cosa sono, come si cucinano e soprattutto quali sono i benefici e le controindicazioni
Nella cultura giapponese sono veri e propri snack, mentre in occidente stanno lentamente prendendo piede nella dieta vegana, essendo una buona fonte alternativa di proteine. Sono i fagioli di soia, o edamame, simili ai fagiolini. Ricchi di proteine ma non solo: contengono anche minerali come calcio, ferro, fosforo e sodio, e le vitamine B e C. In più, questi grani sono ricchi di antiossidanti e di fibre.
L’elevato apporto di proteine, molto più alto a parità di peso rispetto a carne e pesce, però lo rende un alimento da evitare o limitare in caso di malattie renali. Per il resto si può consumare tranquillamente edamame all’interno della propria dieta.
Gli edamame, sia congelati che freschi, si cuociono in abbondante acqua bollente a cui è stata aggiunto il sale con l’olio. Devono cuocere per circa cinque minuti, in modo da farli ammorbidire ma non eccessivamente. Possono essere poi consumati così da soli, come spuntino, o come accompagnamento ad un altro piatto, magari conditi con della salsa di soia e semi di sesamo.