Salute e benessere

Sport, vietato esagerare: oltre sette ore a settimana sono dannose

Superare il limite di sette ore e mezza di allenamento a settimana aumenterebbe il rischio di calcificazione delle coronarie: secondo uno studio quindi non bisogna esagerare con lo sport

Superare le sette ore e mezza a settimana con gli allenamenti è un rischio per la salute: infatti per chi va oltre questo limite esiste l’aumento dell’86 per cento della calcificazione delle coronarie, collegate a loro volta con l’insorgere di eventi cardiovascolari gravi come infarto e ictus. A dimostrarlo è uno studio americano condotto su migliaia di persone analizzando per un periodo di 25 anni e oltre gli effetti di un allenamento troppo frequente, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Mayo Clinic Proceedings. 

Si tratta per ora di una semplice associazione statistica e non di una vera dimostrazione causa effetto, ma per ora, principalmente sugli individui di sesso maschile e di etnia bianca, è emersa una correlazione fra il troppo sport e le placche di calcio nelle arterie. Queste sembrano aumentare il rischio di contrarre infarti o altri eventi cardiovascolari gravi, benché il legame tra le calcificazioni e il rischio di infarto sia ancora oggetto di studio. La ricerca nasce dunque per valutare in che modo l’attività fisica insieme a tutto lo stile di vita che si conduce possa avere un’influenza sui rischi di infarto e malattie cardiovascolari.

Confrontando quindi varie tipologie di attività fisica distribuite durante la settimana in modo diverso, è emerso che chi supera le sette ore e mezza di allenamento presenta, a distanza di 25 anni, una maggiore presenza di calcificazioni intorno ai 50 anni, mentre per chi pratica meno di 150 minuti a settimana si verifica la situazione opposta. Il dato è sicuramente da approfondire perché il suggerimento non vuole essere quello di smettere di allenarsi, quanto di farlo in modo moderato insieme ad una dieta corretta per prevenire gli eventi cardiovascolari più a rischio.

Photo credit: Pixabay.it
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