Anche i polpi sono animali sociali: ecco quando diventano espansivi
I polpi sono generalmente conosciuti come animali solitari, ma una ricerca ha invece dimostrato che essi sono in grado di assumere atteggiamenti sociali: ecco in quale caso
La neuroscienziata Gül Dölen, della scuola di medicina John Hopkins University, ha condotto una ricerca per scoprire se anche il polpo, animale generalmente conosciuto come solitario, fosse in grado invece di assumere atteggiamenti sociali. Infatti, i polpi in genere non socializza nemmeno con le altre creature marine, nemmeno quelli appartenenti alla sua specie: al contrario, spesso tenta di mangiarle; evita addirittura il contatto con l’altro anche durante l’accoppiamento: per riprodursi il polpo getta lo sperma nell’acqua e scappa, poiché rischia infatti di essere mangiato dalla femmina.
Lo studio ha invece mostrato che sotto effetto di Mdma, ovvero di ecstasy, il polpo diventa un animale sociale a tutti gli effetti. Infatti, eccitato dalla droga, l’animale diventa molto più affettuoso, socievole e anche giocherellone. Contrariamente al solito si lasciano toccare e si avvicinano, esponendo le parti vulnerabili del loro corpo: questo grazie all’effetto della serotonina chimica che in tutti – e quindi anche nei polpi – innesca comportamenti sociali dopo essersi diffusa nel cervello.
La scoperta secondo il docente David Nutt apre campi inesplorati per la psichiatria, circa l’efficacia delle droghe terapeutiche, specialmente per quanto riguarda la serotonina chimica; dimostra in più che la socievolezza “non è una peculiarità umana ma una caratteristica del cervello e che la serotonina ha un ruolo fondamentale nelle interazioni sociali”.
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