Allarme+alimentare%2C+cozze+in+arrivo+dalla+Grecia+contaminate+da+eschirichia+coli
biopianetait
/2018/09/allarme-alimentare-cozze-in-arrivo-dalla-grecia-contaminate-da-eschirichia-coli/amp/

Allarme alimentare, cozze in arrivo dalla Grecia contaminate da eschirichia coli

Prestare attenzione alle cozze che arrivano dalla Grecia: il Rasff ha infatti lanciato un nuovo allarme indicando che i molluschi che provengono dalla Grecia presenterebbero tracce del batterio di escherichia coli

Nuovo allarme alimentare per quanto riguarda i molluschi. Il Rasff, ovvero il sistema di allerta europeo rapido per la sicurezza alimentare, ha infatti lanciato un nuovo allarme tramite la nota n° 2018.2654: l’oggetto sono le cozze vive (Mytilus Galloprovincialis) che arrivano in Italia dalla Grecia. Secondo le autorità che hanno effettuato le analisi del caso, in questi molluschi sono presenti valori del batterio di escherichia coli in limiti che vanno oltre quelli posti come massimi dalla legge, ovvero le 1300 unità su 100 grammi. Si tratta quindi dell’ennesimo caso di molluschi contaminati da questo batterio.

Non è stato però reso noto, come accade spesso, di quale marchio specifico si tratti o quali siano i lotti di cozze contaminate, o comunque a rischio, che sono state richiamate dal mercato. Bisogna però tener conto che secondo le autorità il rischio è serio e sussiste tanto per l’Italia quanto per la Grecia; che comunque si tratta di cozze vive e che il livello di batterio presente è molto alto. Dunque, in attesa che si conoscano dettagli più specifici, il consiglio è quello di controllare l’etichetta evitando le cozze vive che provengono dalla Grecia.

Il batterio di escherichia coli è molto comune poiché già presente nell’intestino umano, ma al di sopra di determinate soglie può essere pericoloso per la salute: venendo a contatto con cibi contaminati si possono contrarre problemi gastrointestinali, diarrea o cistite, e purtroppo, in soggetti debilitati, non mancano le complicazioni. Per questo motivo c’è da prestare attenzione anche quando esiste il solo rischio che un cibo sia contaminato.

Photo credit: Pixabay.it