Molte persone gettano le lenti a contatto nello scarico del wc dopo averle utilizzate, pensando che esse si “sciolgano” essendo a base d’acqua: in realtà sono altamente inquinanti come ha evidenziato uno studio americano
Anche le lenti a contatto possono rappresentare una minaccia per gli oceani: a sostenerlo è un gruppo di ricercatori americani del Centro di ingegneria per l’ambiente e la salute dell’università dell’Arizona che hanno studiato ciò che accade alle lenti di plastica quando non vengono più utilizzate. In base allo studio è emerso che il 19 per cento delle persone che utilizzano le lenti le gettano negli scarichi del water o del lavandino una volta utilizzate: ciò significa che un numero consistente di lenti finisce nelle acque reflue e di conseguenza nei nostri mari.
Una seconda parte dello studio si è concentrata sul destino delle lenti in plastica per capire cosa succede una volta che finiscono in mare. A renderle flessibili e trasparenti è il composto con cui sono realizzate: siliconi, polimetilmetacrilato e fluoropolimeri che le rendono diverse dai comuni rifiuti in plastica. Gli studiosi hanno quindi analizzato la densità di undici tipi di lenti a contatto diversi, “affidandoli” poi ai microrganismi presenti negli impianti di trattamento delle acque reflue, notando che le lenti venivano scomposte in particelle più piccole formando i tristemente noti frammenti di microplastiche.
Ne emerge che le lenti, diventando frammenti in plastica, quando finiscono in mare possono essere mangiate dei pesci, provocando danni a tutto l’ecosistema. Di conseguenza il modo migliore per smaltire le lenti a contatto non è gettarle negli scarichi del bagno ma tra i rifiuti solidi. L’auspicio è che i produttori facciano poi nuove ricerche per analizzare l’impatto delle lenti sull’ambiente acquatico e sul tempo che esse impiegano a disperdersi nell’ambiente per realizzare magari un prodotto più sostenibile.
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