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Boom del mercato di oggetti in pelle di giraffa: si rischia l’estinzione

La giraffa rischia l’estinzione: negli Stati Uniti è infatti boom del mercato nero di oggetti realizzati con la pelle dell’animale. In dieci anni sono stati importati oltre quarantamila prodotti provenienti da circa quattromila esemplari

Esplode il mercato nero degli oggetti in pelle di giraffa, e per l’animale scatta l’allarme estinzione. A far luce sul boom, particolarmente vivo e attivo negli Stati Uniti, è un’inchiesta realizzata sotto copertura da parte dell’associazione animalista Humane Society, che rivela come negli ultimi dieci anni, negli Usa, siano stati importati oltre 40 mila prodotti o parti di giraffa, corrispondenti a loro volta a circa 4 mila esemplari. Vengono così venduti tappeti, pelli, giacche e borse, ma anche direttamente i teschi o le zampe dell’animale, o ancora braccialetti fatti con la coda o coltelli con il manico in osso: i prezzi vanno dagli ottomila ai diecimila dollari.

L’inquietante dato mostra che viene importata dall’Africa, in media, una giraffa al giorno dai cacciatori di trofei che sono coloro che maggiormente forniscono la materia ai venditori di quello che è diventato il prodotto esotico del momento. Le vendite si svolgono sia online che in negozi dove i clienti vanno a caccia di prodotti di questo tipo, come un tempo si faceva con l’avorio, e i cacciatori piazzano a buon prezzo i trofei delle loro battute di caccia. Ne emerge un disprezzo e una noncuranza per la giraffa, vista come capo di moda e non come animale.

L’allarme deriva dal fatto che questa, come altre minacce, hanno causato un declino del 40 per cento per le giraffe negli ultimi trent’anni, con l’intera specie a rischio. In natura ormai ne rimangono meno di centomila esemplari, e in Africa le giraffe sono meno di un terzo rispetto agli elefanti: si stanno silenziosamente estinguendo, e l’acquisto delle loro parti le mette ancora più a rischio.

Photo credit: Pixabay.it