Se un bambino vive in mezzo alla natura il suo cervello ne risente in modo positivo: uno studio ha dimostrato i benefici della natura sulla salute mappando in particolare i cambiamenti del cervello
Vivere in mezzo alla natura fa bene al corpo e soprattutto al cervello, e questo è vero soprattutto per i bambini: lo dimostra una ricerca che ha evidenziato come l’esposizione al verde modifichi in modo positivo sia la materia bianca che quella grigia. Si tratta di una ricerca condotta dal prof. Payam Dadvand, docente di epidemiologia dell’Istituto di Barcellona per la salute globale che ha preso in esame circa 250 bambini fra i sette e i nove anni per il progetto Breathe.
Si tratta del primo studio che ha mappato le modifiche che subisce il cervello nelle persone e nei bambini che vivono a stretto contatto con la natura: nello specifico sono emerse variazioni di volume della zona bianca e della zona grigia se si risiede in mezzo al verde per tutta o per parte della propria vita. I ricercatori per lo studio hanno utilizzato l’indice noto come normalized difference vegetation index (NDVI) che si basa sulla densità della vegetazione intorno alla residenza di ogni bambino a partire dalla sua nascita. Sono state inoltre effettuate risonanze magnetiche sui bambini in base al grado di esposizione al verde identificando le regioni del cervello con un determinato volume.
Ciò che è emerso è che una quantità maggiore di verde è associata ad un aumento del volume in alcune zone del cervello. Lo studio è innovativo nel suo genere, e quindi dimostra che vivere vicino alla natura è positivo per lo sviluppo dei bambini anche se non sono ancora chiare le dinamiche, oppure la tipologia di piante che influiscono su tali benefici. Sicuramente un incentivo per passare più tempo in mezzo alla natura!
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