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Le foreste marine a rischio estinzione: il piano italiano per salvarle

Un progetto che prevede il reimpianto delle foreste marine dei fondali italiani, fondamentali per la biodiversità marina, ma che sono a rischio estinzione

Le foreste marine di Cystoseira, una tipologia di alga che cresce sulle rocce dei fondali vicino alla costa, sono preziose per la biodiversità marina e indice di buona salute di tutto l’ambiente. Il Mar Mediterraneo accoglie circa trenta specie di queste alghe, che però stanno soffrendo negli ultimi anni a causa di inquinamento, attività umane e cambiamenti climatici che ne stanno causando la progressiva diminuzione.

Poste sotto sorveglianza come specie vulnerabili e protette da diverse normative a livello europeo, le alghe che compongono le foreste marine fanno ora parte di un progetto di reimpianto che vedrà due aree marine protette accoglierle per salvarle dall’estinzione: si tratta del Parco nazionale delle Cinque Terre nel mar Ligure e della riserva Miramare nel Golfo di Trieste. Il progetto è iniziato a fine 2017 e prevede tra luglio e agosto i primi impianti di alghe che, cresciute nei laboratori, verranno poi introdotte nelle due aree marine protette, senza danneggiare i luoghi che le accoglieranno. Per reimpiantare le foreste marine infatti è massima l’attenzione all’ambiente, la ricerca della compatibilità insieme al metodo di trapianto stesso.

Fine del progetto è quello di ripopolare con le foreste marine circa un chilometro di costa per area: si tratta del primo progetto di questo tipo e non si conosce ancora la percentuale di successo, determinata da molte variabili tra cui la possibilità che i pesci divorino le alghe. Vi è però molta attenzione a livello internazionale verso il progetto, considerata l’importanza della presenza di queste alghe nei fondali: probabilmente il progetto verrà condiviso da aree marine sparse in tutto il mondo gestite anche dal Wwf.

Photo credit: Twitter.com

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