Ambiente

Frutta e verdura, per l’acquisto arrivano le retine riutilizzabili

Promossa da Legambiente e EcoNaturaSì l’iniziativa che ha portato alla distribuzione delle prime retine riutilizzabili per l’acquisto di frutta e verdura: un tentativo per combattere e disincentivare l’utilizzo dei sacchetti monouso

Una nuova alternativa alla plastica usa e getta arriva in Italia in concomitanza della Giornata mondiale dell’Ambiente grazie all’iniziativa congiunta di Legambiente e EcorNaturaSì, l’azienda italiana leader nel biologico. I due promotori hanno organizzato la distribuzione in 500 punti vendita del marchio di centomila retine riutilizzabili per la frutta e la verdura sfuse, per combattere la plastica usa e getta.

Le nuove retine, a maglie strette, pesano 8 grammi, tarate quindi con le bilance delle casse degli ortofrutta. Sono in poliestere, lavabili e traspiranti, e si richiudono con un cordino verde. Costano 1,85 euro ma, appunto, sono riutilizzabili all’infinito. Con questa iniziativa, Legambiente e EcorNaturaSì vogliono prendere una posizione rispetto al divieto delle buste in plastica non compostabili, andando incontro ai consumatori.

In base all’ultima disposizione del Ministero della Salute infatti, i consumatori possono portare da casa dei sacchetti compostabili per frutta e verdura, a patto che siano usa e getta: secondo i due promotori dell’iniziativa invece bisogna mettere a disposizione del consumatore la scelta del sacchetto monouso per chi decide di fare la spesa all’ultimo momento, così come l‘opzione di un sacchetto riutilizzabile all’infinito. Il tutto con tre obiettivi: eliminare, nel lungo periodo, la plastica usa e getta, ridurre il numero dei sacchetti monouso, avere la certezza che i sacchetti monouso in circolazione non provocheranno danni all’ambiente perché si distruggeranno in tempi brevi. Un’importante iniziativa che continua sulla scia di quelle prese nel nostro Paese per il rispetto dell’ambiente, su cui graviamo posizionandoci come settimo Paese produttore di rifiuti di plastica in Europa, con percentuali che negli ultimi anni sono anche aumentate: la strada da percorrere è sicuramente ancora lunga.

Photo credit: Pixabay.it

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