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Estonia primo paese europeo a rendere gratuiti i mezzi pubblici

Dopo una sperimentazione di cinque anni, Tallinn ha reso l’Estonia il primo paese europeo in cui i mezzi pubblici sono gratuiti per i residenti


Nel 2013, Tallinn aveva avviato una sperimentazione per rendere gratuiti i mezzi pubblici, con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento, il traffico e gli incidenti. Cinque anni dopo, il successo dell’iniziativa ha spinto il governo ad allargare il provvedimento all’intero stato, rendendo così l’Estonia il primo paese europeo in cui l’intera rete del trasporto pubblico è gratuito per i residenti.

Prima di applicare il provvedimento, i cittadini sono stati coinvolti nella decisione attraverso un referendum che ha avuto una risposta positiva quasi unanime: quindi ora i 450 mila abitanti di Tallinn potranno usufruire gratuitamente delle 70 linee di autobus, 4 tram e 5 filobus, previo acquisto di una green card che costa 2 euro e che dovrà essere esibita su richiesta insieme ad un documento di identità. Per i turisti invece i mezzi sono a pagamento, al costo di due euro a biglietto. I primi cinque anni di sperimentazione, nonostante i timori circa i costi, hanno invece indotto le persone a registrarsi come residenti nella capitale per sfruttare i mezzi gratuiti: per questo motivo sono stati ricoperti gli investimenti iniziali con un guadagno per le casse del comune. Il provvedimento legato ai mezzi ha inoltre contribuito a sfoltire il traffico nel centro città, con incentivi anche per i turisti che possono lasciare l’auto nei parcheggi a pagamento usando poi i mezzi gratuitamente.

Il portavoce del Comune per la mobilità,  Allan Alaküla, ha sottolineato la soddisfazione per il provvedimento, esprimendo l’auspicio che possa essere d’esempio e stimolo per le altre grandi città europee come Parigi affinché l’iniziativa si estenda anche oltre l’Estonia, benché il modello, in grandi aree metropolitane, non sia facilmente esportabile, e sta vedendo delle sperimentazioni avviate perlopiù nei piccoli centri o in fasce orarie limitate.

Photo credit: pixabay.it

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