Frutta e dolce perfetti per concludere un pasto? Tutt’altro: consumati dopo gli altri cibi rendono la digestione difficoltosa, ecco perché
Sono considerati perfetti per concludere un pasto, ma in realtà rallentano la digestione gonfiando lo stomaco: questo perché frutta e dolci non sono affatto adatti per essere consumati dopo altri cibi. La frutta infatti normalmente viene digerita molto più velocemente se consumata come spuntino o come pasto a sé, ma invece inizia a subire una fermentazione e una decomposizione batterica che induce la fermentazione degli amidi, la cui digestione viene inibita quando ai cereali si aggiunge una grande quantità di zuccheri.
Miele, frutta e zuccheri inibiscono la secrezione di succhi gastrici e la frutta acida ha possiede un’azione inattivante la pepsina. Per questo motivo consumare frutta e dolci a fine pasto può portare a una digestione lenta e difficoltosa con molto impegno da parte dell’intestino che per portarla a termine deve supplire alle varie carenze. Inoltre la fermentazione può portare ad una degradazione dei cibi con la produzione di sostanze tossiche, da cui deriva una diminuzione dell’energia, delle difese dell’organismo, insieme all’aumento della temperatura dell’intestino: condizioni che sono favorevoli per lo sviluppo nella flora batterica di sostanze velenose che possono scatenare malattie.
Per questo motivo medici e nutrizionisti consigliano di consumare la frutta lontano dai pasti, tre ore prima o un’ora e mezzo dopo, quindi a merenda o come spuntino a metà mattina, affinché venga meglio assimilata dal metabolismo e non intralci la digestione di altri cibi. Vi sono però delle eccezioni: alcuni studi sostengono che alcuni frutti consumati a fine pasto possano ridurre la velocità di assorbimento di zuccheri e grassi grazie alla presenza di fibre e pectina; in particolar modo tra questi ci sono la mela, l’ananas e la papaya note per le proprietà digestive.
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