Il letargo degli orsi si fa sempre più breve. La causa è da ricercare nei cambiamenti climatici: per ogni grado in più sul termometro, gli orsi restano in letargo sei giorni in meno.
Gli orsi non dormono più. La colpa? Del riscaldamento climatico. Un gruppo di escursionisti in Abruzzo, si sono trovati di fronte un orso bruno marsicano, ed erano i primi giorni di marzo. Idem in Valle Brembana, provincia di Bergamo, dove gli allevatori già ad aprile hanno cominciato a presentare richieste di risarcimento danni per il passaggio del grosso mammifero. Anche lo scorso anno Francesco, un esemplare di 190 chili che abita i boschi del Friuli Venezia Giulia, è uscito dal letargo solo 48 giorni dopo esserci entrato.
Come riporta il New York Times, i ricercatori del Nevada Department of Wildlife quest’anno hanno dovuto rinunciare alle loro annuali perlustrazioni invernali: i dati inviati dai radiocollari indicavano infatti che gli animali erano già in movimento, e quindi era troppo pericoloso avventurarsi nei boschi. Meno tempo trascorso nelle loro tane, più danni causati. Mediamente in un anno le segnalazioni di danni causati nel Nevada dagli orsi erano 69, ma nel 2014 si è passati ad oltre 140. Per ogni grado in più sul termometro, gli orsi riducono il periodo di letargo di sei giorni. E non è tutto: il plantigrado ha anche cambiato dieta.
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