Salone del Mobile Milano: il padiglione che ricrea le quattro stagioni
In occasione del Salone del Mobile, il padiglione “Living Nature” in Piazza Duomo a Milano ricrea un ambiente in cui le quattro stagioni coesistono armoniosamente tra loro: l’installazione di Carlo Ratti per riconnettere l’uomo alla natura
Mai come in questo momento edilizia, design e innovazione sono uniti nel dimostrare come il concetto di abitare sia conciliabile con il rispetto per l’ambiente, e l’edizione 2018 del Salone del Mobile di Milano ha sposato in pieno la causa green puntando molto sulla sostenibilità, i consumi, i nuovi materiali. Rientra in quest’attenzione per la natura l’installazione progettata dall’architetto Carlo Ratti: “Living Nature”, un padiglione-giardino visitabile in Piazza Duomo dal 17 al 25 aprile.
All’interno dell’installazione coesistono armoniosamente le quattro stagioni dell’anno: un padiglione di 500 mq in cui sono racchiusi così quattro diversi microcosmi climatici resi possibili grazie a un innovativo sistema di gestione dell’energia; gli spazi sono connessi tra loro tramite aree familiari che comprendono anche oggetti di design: i visitatori all’interno di un unico spazio potranno così camminare tra le varie stagioni immergendosi nei cambiamenti di colori e temperature. Sono inoltre presenti nel padiglione ventitrè specie di alberi provenienti da diverse parti del mondo, che in base al clima trovano le perfette condizioni in cui crescere.
Obiettivo dell’installazione “Living Nature”, tra l’altro fortemente voluta dal presidente del Salone del Mobile Claudio Luti, è dunque quello di vincere la sfida con un microclima e la sostenibilità gestendo i flussi energetici grazie alla tecnologia: il padiglione si configura così come un progetto pilota per migliorare le gestione dell’energia, lavorando sulle temperature esterne e sulla quantità di luce che entra dall’esterno. L’idea, come spiega Carlo Ratti, è quella di mostrare alle persone come la natura sia capace di integrarsi nelle case, nelle nostre città, e di come sia possibile recuperare il rapporto con l’ambiente.
Photo credit: Facebook.com/ @carlorattiassociati