Il tribunale Ue respinge con una sentenza il ricorso di un’azienda italiana circa il riconoscimento dell’Indicazione geografica protetta della piadina: quella Igp è prodotta soltanto in Romagna
La vera piadina romagnola Igp è quella prodotta in Romagna, a prescindere dalla lavorazione industriale o artigianale. A stabilirlo è una sentenza del tribunale dell’Unione Europea che ha respinto il ricorso avanzato da un’azienda italiana in merito al riconoscimento dell’Igp e della produzione della piadina.
Nello specifico, l’azienda Crm, di Mantova, aveva chiesto l’annullamento di un regolamento del 2014 circa la denominazione di piada o piadina romagnola che deve essere prodotta in Romagna poiché, secondo i giudici, il consumatore associa l’immagine della piadina al territorio della Romagna. La domanda di registrazione della piadina Igp era stata proposta alle autorità italiane nel 2011 da un consorzio nato per la promozione e tutela del tradizionale prodotto. L’azienda invece, il cui stabilimento di produzione si trova fuori da questa area geografica, temeva che riservare la denominazione di “romagnola” alle sole piadine prodotte nell’area protetta potesse essere lesiva della propria attività economia e commerciale.
Dunque il tribunale dell’Ue sancisce ufficialmente che la sola piadina romagnola Igp è quella prodotta in Romagna, a seguito della sentenza da parte della Direzione Generale Agricoltura Ue che l’ha resa un marchio protetto dall’Unione europea con tanto di indicazioni disciplinari sugli ingredienti base dell’impasto, che devono esclusivamente essere farina, grassi, sale e lievito, con il divieto di utilizzare conservanti, aromi e altri additivi. Ancora, la piadina può essere presentato nella sua versione classica o nella variante, più larga e sottile, detta “alla Riminese”. Soltanto quella prodotta nel suo luogo di origine, la Romagna, potrà essere contraddistinta dal simbolo dell’Ue e dallo speciale contrassegno che garantisce al consumatore l’acquisto di un prodotto storico, garantito e di qualità.
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