Si tratta di uno dei borghi più belli d’Italia, ma rischia di scomparire: è Civita di Bagnoregio nel Lazio, la cui sopravvivenza è in mano ad un appello all’Unesco affinché diventi Patrimonio dell’Umanità
Denominata la “città che muore” da Bonaventura Tecchi non a caso: oggi il bellissimo borgo di Civita di Bagnoregio nella provincia di Viterbo, nel Lazio, tra i più visitati d’Italia, rischia di scomparire per sempre. Il piccolo paesino fantasma infatti si trova su un colle minato dalla continua erosione da due torrenti che scorrono nelle valli sottostanti, ed è raggiungibile oggi solo a piedi.
Civita di Bagnoregio, considerato uno dei borghi più belli d’Italia, è infatti raggiungibile solo attraverso un ponte. Il borgo, fondato oltre 2500 anni fa dagli Etruschi, sorge sull’antica via che inizia dal Tevere e finisce nel lago di Bolsena, su uno sperone roccioso di natura tufacea e argillosa: a causa di questa conformazione geofisica il terreno è man mano eroso dal fluire delle acque. Civita ha un’impronta medievale che la incastona in un affascinante passato, visitata ogni anno da migliaia di turisti affascinati anche dalla sua ubicazione e dal suggestivo ponte.
Il borgo di Civita di Bagnoregio iniziò a spopolarsi a partire dal drammatico terremoto del 1695, e i successivi sismi portarono ad un graduale isolamento del borgo. Frane e il continuo movimento della vallata hanno portato e portano ancora oggi ad un mutamento continuo della roccia su cui sorge: nel futuro il borgo rischia quindi di scomparire e l’Italia di perdere uno dei suoi gioielli. La sopravvivenza di Civita è oggi in mano ad un appello fatto dal Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, rivolto all’Unesco, affinché sia Civita che la Valle dei Calanchi diventino Patrimonio dell’Umanità: un impegno perché un grande patrimonio storico e naturale non vada perduto per sempre.
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