L’attivista britannico Tristram Stuart è in prima linea nella battaglia contro gli sprechi alimentari nel Regno Unito: dal 2015 produce e commercializza una birra artigianale a base di fette di pane riciclate
Tra i grandi problemi della società moderna vi è lo spreco alimentare: cifre allarmanti di cibo buttato via quotidianamente che contribuisce, e non poco, ad aumentare le emissioni di gas serra. Soltanto nel Regno Unito si parla ogni anno di 15 milioni di tonnellate di cibo sprecato: in cima ai cibi buttati via ogni giorno c’è il pane, con un equivalente di 24 fette al giorno. Per questo motivo l’attivista britannico Tristram Stuart, in prima linea nella battaglia contro gli sprechi, ha iniziato a produrre una birra artigianale a base di briciole di pane.
Grazie quindi all’attivista, alla collaborazione con lo chief toaster, Rob Wilson, e il sommelier della birra e maestro birraio, Derek Orford, in collaborazione con tutti i produttori di pane e i maestri birrai inglesi e americani, è nata una birra antispreco fatta con il pane. A realizzarla sono quelli che si definiscono “birrai nomadi” come spiega David Ryan, Customer Relationship Manager di Toast Ale, perché non esiste una sede dove si produce la birra, ma per produrla si cerca appoggio nelle strutte che già sono operative, usando le fette di pane fresco che avanzano nei fornai locali.
In ogni bottiglia di birra realizzata è presente l‘equivalente di una fetta di pane fresco: dall’inizio del progetto a oggi sono stati realizzati più di 80 mila litri di birra e riciclate 7,3 tonnellate di pane fresco. L’obiettivo di Stuart è quello di riciclarne 100 tonnellate in tre anni, sperando non ve ne sia più in eccedenza, un giorno, perché a quel punto la lotta contro lo spreco alimentare sarebbe vinta grazie ad una reale sensibilità e attenzione da parte di tutti.
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