Gli alberi sono i migliori amici del pianeta: grazie ad essi è possibile vincere contro i cambiamenti climatici riducendo del 37 per cento le emissioni di anidride carbonica
Che gli alberi siano fonte di sopravvivenza per moltissime popolazioni del pianeta, oltre che indispensabili in molti settori della nostra vita quotidiana, si sapeva. Così come che, grazie al processo naturale della fotosintesi, grazie ad essi si riduce la quantità di anidride carbonica nell’atmosfera. Ma ora uno studio, condotto dalla ong Nature Conservancy in collaborazione con altre quindici istituzioni, e pubblicato sulla rivista Pnasha, confermato come l’attuale patrimonio di alberi della Terra sia capace di ridurre le emissioni di sette miliardi di tonnellate di Co2 annui entro il 2030: praticamente come eliminare l’inquinamento prodotto da un miliardo e mezzo di auto.
Un 37 per cento di emissioni di anidride carbonica in meno grazie agli alberi presenti ora sulla terra, capaci di mantenere la temperatura globale al di sotto dei due gradi centrigradi, così come previsto dall’accordo di Parigi. Lo studio indica inoltre le azioni che permettono di preservare, o far aumentare, la presenza di foreste sul nostro pianeta, indicando nello stop alla deforestazione e nella piantumazione di nuovi alberi la strada da seguire, cercando di gestire correttamente le zone boschive.
Un secondo focus è posto sull’agricoltura, principale causa della deforestazione secondo la Fao: gestire in modo migliore i terreni coltivati, condurre la stessa coltivazione con metodi sostenibili, ridurrebbe le emissioni prodotte in maniera notevole. Al contempo si dovrebbero tutelare le aree paludose, tutt’altro che improduttive. Ricche di biodiversità, sono in grado di “imprigionare” ogni anno quasi 670 milioni di tonnellate di anidride carbonica; riducono inoltre il rischio di alluvioni. Semplici politiche ambientali che ogni Paese dovrebbe attuare, ma qualcosa si sta muovendo: dal 2005 ad oggi ad esempio in Italia la superficie forestale è cresciuta del 5.8 per cento.
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