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Tutti pazzi per il pane nero al carbone vegetale: ma fa davvero bene?

Non c’è ormai pizzeria o forno che non proponga prodotti lievitati dal caratteristico colore nero realizzati con il carbone vegetale. Ma questa sostanza ha proprietà salutari o rischia di essere dannosa per l’organismo?

Tutti pazzi per il pane nero, ovvero per il lievitato al carbone vegetale, diverso dagli altri pani scuri come quello di segale, realizzato aggiungendo all’impasto la polvere che si ottiene dal legno carbonizzato, usata come additivo colorante e già come integratore alimentare. La moda è ora arrivata ad un punto tale per cui ogni panetteria o pizzeria propone pani, panini e pizze al carbone vegetale. Ma la domanda sorge spontanea: questa moda rischia di avere effetti negativi per la salute, di cui si è inconsapevoli?

Gli integratori a base di carbone vegetale, effettivamente, vengono consigliati per contrastare i disturbi intestinali, gonfiore e flatulenze grazie alla proprietà del carbone capace di assorbire i gas intestinali: benefici sui quali anche la Commissione europea si è espressa a favore. Ma allo stesso tempo diversi medici sostengono come non sia da preferire rispetto al pane tradizionale per presunte proprietà salutari o per minore apporto calorico.

Il pane nero al carbone vegetale, infatti, è comunque ottenuto da un colorante ottenuto da una combustione, che è potenzialmente cancerogeno. La quantità aggiunta all’impasto del pane per colorarlo inoltre è irrisoria rispetto a quella che serve per beneficiare delle proprietà per i problemi intestinali, e inoltre non si conosce ancora l’efficacia dei benefici del carbone una volta che questo viene aggiunto come ingrediente all’impasto lievitato. Oltretutto, il Ministero della Salute si è recentemente espresso sull’argomento sostenendo che la sostanza può essere aggiunta in qualità di colorante nelle quantità ammesse dalla regolamentazione europea, ma che a questo punto non si può, nell’etichettatura del prodotto e nella sua presentazione, parlare di “pane” o far riferimento agli effetti benefici del carbone vegetale, definendo il prodotto come “prodotto della panetteria fine” in cui lo scopo del carbone è solo quello di cambiare l’impatto visivo del prodotto.

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