Ambiente

Inaugurato in Cina il primo tratto di autostrada a energia solare

L’ultimo dei progetti di sviluppo di strade a energia solare è a marchio cinese, dove alla fine del 2017 è stato inaugurato un tratto di autostrada solare lungo 2 km

L’Europa ci sta lavorando da qualche anno, sperimentando le strade solari in paesi come Olanda e Francia. Ma l’idea di costruire strade ricoperte da pannelli fotovoltaici è sbarcata ben oltre i confini del Vecchio continente contagiando anche la Cina dove a fine 2017 è stata inaugurata la prima autostrada solare, nella parte orientale del paese: un tratto di 2 km di autostrada solare all’interno della provincia di Shandong, nei pressi della capitale Jinan.

La nuova autostrada solare cinese è costituita da tre strati differenti sovrapposti. Il primo, sul fondo, è uno strato isolante che permette di assorbire le sollecitazioni meccaniche; nel mezzo ci sono i moduli fotovoltaici e sulla superficie è stato steso del cemento trasparente, che pur con tutte le caratteristiche di resistenza proprie del materiale consente la trasmissione della luce ai pannelli sottostanti. L’area interessata dall’autostrada solare misura poco meno di seimila metri quadrati, ed è capace di generare 1 milione di kWh all’anno: quantità di energia elettrica che può coprire i bisogni di ben 800 famiglie cinesi, in soli 2 km di autostrada!

Progetto che permette dunque di non “sprecare” spazio nella costruzione di semplici fattorie solari, e che si dimostra un successo dopo un primo test effettuato su una strada cittadina in un tratto di 160 metri, che ha reso possibile il monitoraggio dell’energia prodotta. Al momento l’energia prodotta dall’autostrada solare sarà utilizzata per alimentare le luci stradali, le insegne e le telecamere di sorveglianza, ma non manca l’intenzione di ampliare la destinazione d’uso, integrandovi ad esempio la ricarica delle auto elettriche o la connessione a internet: intanto, sta stanno compiendo test su una seconda strada, a Shaoxing, nella provincia dello Zhejiang.

Photo credit: Twitter.com

 

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