Ambiente

Il primo cinema in Italia totalmente ecosostenibile

Lo storico cinema Odeon di Firenze, tra i più antichi d’Italia, diventerà il primo cinema in Italia ad azzerare le emissioni di CO2 nell’atmosfera

Nasce in Italia il primo cinema totalmente ecosostenibile dello stivale. Si trova a Firenze e non si tratta di una nuova costruzione, bensì dello storico Odeon, sala cinematografica inaugurata nel 1922 e ospitata all’interno di Palazzo dello Strozzino, nel cuore rinascimentale del capoluogo toscano. Da oggi l’Odeon sarà il primo cinema italiano ad azzerare totalmente le emissioni di CO2 nell’atmosfera relative al consumo di gas ed energia elettrica.

Scendono a quota zero dunque le emissioni di anidride carbonica di una struttura che in base alle sue dimensioni, come tutte le strutture simili, emette annualmente fino a 100 tonnellate di CO2. Da adesso, grazie ad un accordo tra il cinema Odeon e la società fiorentina Italia Rinnovabile – che si impegna nella diffusione di energia pulita – le emissioni si annulleranno, con un conseguente risparmio economico. La conversione avverrà tra l’altro senza modificare gli impianti esistenti e senza alcun investimento: come sostenuto da Marco Catellacci, fondatore di Italia Rinnovabile, «anche i consumi di gas metano adesso sono CO2Freee, ovvero le emissioni di CO2 dell’Odeon vengono compensate con progetti di risparmio energetico realizzati in altre parti del mondo».

Un grande passo da parte del cinema Odeon che dimostra da sempre attenzione verso l’ambiente anche nella stessa programmazione, in cui da anni vengono presentati film o documentari che affrontano il tema dei cambiamenti climatici e delle conseguenze per la vita dell’uomo. Un’attenzione che è diventata, con l’accordo insieme a Italia Rinnovabile, qualcosa di concreto, con l’auspicio che sia da esempio per tante altre attività: l’Odeon, tra i più belli e tra i primi cinema-teatro d’Italia, potrebbe ora essere solo il primo tra tante strutture a decidere di “convertirsi” nel rispetto dell’ambiente.

Photo credit: Twitter.com/Pixabay.it

 

 

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